Fasi lavorative e progettuali di un Tour Operator Incoming
Il progetto mira a promuovere la conoscenza di borghi, villaggi caratteristici e città d’arte situati in aree rurali, collinari, montane e costiere, esplorando luoghi meno noti e lontani dal turismo di massa, preservando l’autenticità di secoli di storia, cultura e tradizioni.
L’analisi e la formulazione di un’offerta incentrata sul turismo esperienziale permettono ai visitatori di immergersi nella vita locale e di scoprire tradizioni, prodotti artigianali e gastronomici.
Il turismo internazionale ha registrato una crescita di circa l’11%, con circa 60 milioni di visitatori stranieri nel nostro paese. Il contributo diretto del turismo al PIL italiano è di circa 95 miliardi di euro, rappresentando il 5/6% della produzione nazionale, mentre l’intero settore dei viaggi e del turismo arriva a costituire il 12% del PIL, pari a circa 220 miliardi di euro.
Il settore agroalimentare è il primo promotore del Made in Italy, considerando sia la materia prima che la sua lavorazione, rappresentando una tradizione riconosciuta a livello mondiale. L’Italia è il principale esportatore europeo di pasta e conserve, il secondo per vino e olio. Negli ultimi cinque anni, l’export agroalimentare italiano è cresciuto del 23%, raggiungendo i 41 miliardi di euro.
Le attività di Export stimolano i turisti a visitare il nostro paese alla scoperta di borghi, paesini, cantine e tanto altro.
Tipologie di viaggiatore
Definizione del prodotto e servizio
- Identificare le categorie di pacchetti maggiormente richiesti (monodestinazione vs. multidestinazione; numero di servizi inclusi, ecc.).
- Analizzare il ruolo del tour operator italiano nel processo che parte dalla creazione del pacchetto fino al suo acquisto da parte del cliente.
- Stimare il prezzo finale di vendita del pacchetto e le sue varie componenti (costo dei servizi, margine del tour operator italiano e straniero, ecc.).
Elaborazione del prezzo
Servizi erogati in Italia inclusi nel pacchetto
Dinamiche di markup
- Nei pacchetti a singola destinazione, i costi principali sono l’alloggio (51-54%), gli ingressi a mostre e musei, o le escursioni (15,6%), e i trasferimenti locali (22,2%), essendo spesso pacchetti itineranti.
- Nei pacchetti che coprono più destinazioni, il carattere itinerante fa aumentare la percentuale dedicata all’alloggio (53,3%) e ai trasferimenti locali (16,5%).
- Nei pacchetti di nicchia, oltre al costo dell’alloggio (51,3%), si osserva una maggiore incidenza delle spese per ingressi ed escursioni (17,2%) e degustazioni (1,4%).
- I pacchetti di lusso si distinguono per la varietà di servizi inclusi: le spese oltre l’alloggio mostrano una redistribuzione più significativa rispetto agli altri pacchetti, con una quota del 15% per la ristorazione e le guide, e del 10% per i trasferimenti locali e altri servizi.
Dinamiche economiche (marginalità, ricavi, spese)
Per calcolare i ricavi che restano in Italia, è necessario detrarre dal fatturato del pacchetto alcune componenti:
- la parte riferita alla filiera estera, che include:
– spese di trasporto internazionale, se il viaggio di andata e ritorno è effettuato con compagnie straniere
– il margine di profitto del tour operator straniero
– la remunerazione della distribuzione estera - le importazioni di beni e servizi effettuate dai tour operator italiani per creare il pacchetto
Al fatturato netto così determinato, vanno poi aggiunte:
le spese extra pacchetto sostenute dai turisti in Italia, non incluse nel costo del pacchetto stesso, al netto delle importazioni necessarie per soddisfare tali consumi. Queste spese includono:
– alloggio (ad esempio, servizi extra in hotel o pernottamenti aggiuntivi prima o dopo il tour)– ristorazione
– trasporti locali
– shopping
– altre spese (ad esempio, ingressi a musei, ecc.)
Le principali criticità
La quota del fatturato dei pacchetti che rimane in Italia evidenzia una tendenziale riduzione nel corso degli ultimi anni, per effetto di una serie di fattori.